Alessio Ligabue: esperto di servizi Cloud e Linux

Ci sarà sempre quella strada battuta, calcata dai più, forse più semplice.



E poi ci sarà l’altra dove ci sforziamo di dare voce al nostro bisogno di cambiamento, quella che si dice in salita, no? Dove la paura di fallire c’è, a volte può comparire, per poi farsi travolgere dalla bellezza del premio che otteniamo: la libertà.

Oggi su quest'ultima via Alessio Ligabue può guardarsi indietro, toccare con mano e a cuore aperto la felicità che si manifesta dietro i semplici gesti che il mondo gli offre. E cosa più importante: raccontarlo a tutti noi.

1. In due parole: chi sei? Dove ti trovi attualmente e in cosa consiste la tua attività di nomade digitale?

Alessio Ligabue, mi occupo di progettazione Infrastrutture Cloud, assistenza Linux e DevOps, in particolare per applicazioni e siti web.

In questo momento sono in Malesia, faccio base a Langkawi e, causa COVID-19, non mi sposterò molto in questi mesi.

2. Cosa ti ha spinto a diventare nomade digitale e qual è il percorso che ti ha portato fin qui?

Ho sempre avuto la passione di viaggiare. Ma per uno stato di comfort che spinge a non rischiare, lavorativamente parlando, non ero mai stato in viaggio per più di un mese.

Ho iniziato a frequentare il gruppo Nomadi digitali Italiani 3 anni fa circa e ho scoperto che c’erano persone che viaggiavano lavorando e non erano solo youtuber o influencers. Ho iniziato a spingere molto sul lavoro remoto, cercando di convertire i clienti che avevo all’idea che non mi sarei più seduto davanti a loro ogni volta che c’era da parlare di qualcosa o lavorare a un progetto.

La strada è stata ed è spesso in salita, ma il premio è poter essere ovunque si vuole, assaporare culture differenti, poter vivere emozioni che ti segnano dentro. Cose che un ufficio e qualche bene materiale non potrà mai darti.

Alessio Ligabue: nomade digitale ed esperto di servizi Cloud

3. Qual è stato l’ostacolo maggiore che hai dovuto affrontare e come lo hai superato?

L’ostacolo più grande è sempre stato quel me stesso. La paura di fallire è sempre la più difficile da superare e inseguire la felicità e l’indipendenza ha spesso un prezzo. Non tutti capiscono perché ci si impegni tanto per quello che credono sia solo una fantasia da figlio dei fiori

Lavorare viaggiando spesso crea nella mente di chi ci ascolta l’idea di vivere facendo l’elemosina e suonando la chitarra. In fondo le strade più battute sono più semplici da seguire, più tranquillizzanti, nessuno ti chiede perché spendi 11 ore al giorno per lavorare nello stesso ufficio e fare cose noiose quando il 99% fra queste le potresti fare da remoto e in maniera più efficiente.

Il primo passo fuori dalla mia zona di comfort è stato aprire la partita IVA e lavorare da freelance, alcuni hanno dubitato al tempo, ma era ancora qualcosa di abbastanza consueto. Dopo qualche anno, anche grazie alle esperienze del gruppo, mi sono accordato con un professionista nella mia città per sostituirmi nel caso ci fosse stata la necessità di andare fisicamente da un cliente (per esempio nell’eventualità di cambiare un pezzo) e ho comprato un biglietto di sola andata per la Thailandia.

Era il mio primo viaggio da solo, con un biglietto di sola andata a più di diecimila chilometri da casa. Ero tesissimo, ma mi ripromisi che al massimo sarebbe stata una vacanza di un mese: avrei speso un po’ di più per il biglietto di ritorno, ma almeno avrei provato! Sono tornato dopo 6 mesi, avendo visitato 4 nazioni, con in più il brevetto da sub, 18 immersioni e sapendo parlare un po’ di thai.

4. Elenca tre pro e tre contro dell’essere nomade digitale.

PRO

  1. Poter organizzare il lavoro in maniera indipendente, viaggiare quando non ci sono scadenze imminenti, o decidere di vivere per un lungo periodo in un paese per scoprirlo a fondo.
  2. La ricerca costante dell’evoluzione in ambito lavorativo, per essere più competitivi, più efficaci e avere risultati migliori.
  3. La crescita personale con l’essere esposti ad esperienze sempre diverse e doversi adattare a stili di vita e usanze molto differenti.

CONTRO

  • Alcuni clienti hanno ancora timore di affidarsi a qualcuno che non viva sotto casa e che non possono vedere in ufficio (o almeno non nell’immediato).
  • La legislazione non è ancora pronta: i visti non sempre permettono di stare a lungo in un posto o criminalizzano chi lavora, anche se non percepisce reddito in quel paese, senza fare distinzione.
  • La differenza di fuso orario, alle volte ti costringe a lavorare a tarda notte o la mattina molto presto.

5. Cosa significa per te essere nomade digitale? Qual è il tuo stile di vita, la filosofia esistenziale che ti accompagna nel tuo nomadismo?

La libertà: la possibilità di decidere dove andare, con chi, quando ridefinisce quelli che si sentono come bisogni quasi fondamentali. Poi incontrare culture differenti e persone con stato sociale diverso dai propri modella quelle che è l’attrazione verso i beni accessori.

Non sono diventato un eremita né un hippie, apprezzo un nuovo gadget tecnologico, ma sicuramente sono diventato più minimale nello stile di vita e più accurato negli acquisti. Oggi preferisco comprare un biglietto aereo o spendere per una escursione piuttosto che per il cellulare nuovo.

6. Pensi che l’essere nomade digitale possa avere un’influenza sulla nostra società?

Sicuramente la possibilità di allontanarsi dalla città, insieme alla mobilità più semplice, può dare impulso a stili di vita più sostenibili, può diminuire il burnout e lasciare più tempo per la socialità. È un’occasione per ridare vita ad angoli bellissimi che sono spopolati per la poca possibilità di lavoro e portare soldi ad economie più decentrate.

Il risparmio di tempo, il minore stress e la maggiore possibilità di organizzazione del lavoro rendono più felici e produttivi.

7. Qual è il consiglio più prezioso che daresti a chi vuole intraprendere la tua strada o professione?

Segui le tue passioni e ciò che ha condiviso chi ha già percorso una strada simile alla tua. Cerca di farlo tuo e piegarlo a quella che è o sarà la tua professione. Non fermarti davanti alle delusioni o difficoltà, ce ne saranno tante, piuttosto fanne tesoro. Punta su te stesso, studia tanto e, anche se non vorrai muoverti da casa, ti potrà capitare di dover lavorare da remoto e allora sarai pronto. Tieni un po’ di soldi da parte per le emergenze e viaggia con più di una carta, anche prepagata!

Alessio Ligabue: nomade digitale ed esperto di servizi Cloud

8. Hai un aneddoto da raccontarci, magari una piccola disavventura che ti è capitata in viaggio e che successivamente si è dimostrata una grande lezione?

Mi è capitato di sedermi a mangiare in un chiosco vicino al mercato in una zona poverissima della città di Cebu, nelle Filippine. 50 centesimi di euro due hamburger. Un bambino di non più di otto anni si è avvicinato per chiedere l’elemosina e io non amo dare soldi, soprattutto in posti dove facilmente possono finire in droga o simili. Così gli ho dato un hamburger.

Non dimenticherò mai la sua faccia sorpresa, lo ha preso e dopo qualche secondo di blocco è corso via con quell’hamburger da 0,25 euro come se gli avessi regalato un lingotto d’oro puro.

Mi fa ricordare quanto siamo fortunati e quanto ci lamentiamo comunque.

9. Tre città o luoghi che un nomade digitale dovrebbe vedere almeno una volta nella vita e perché.

  1. Chiang Mai e più in generale la Thailandia: la maggior parte dei coworking e della comunità nomade ruota attorno a questo paese nel sud est asiatico. La connettività è capillare e costante ed è possibile fare nuove conoscenze lavorando praticamente dovunque.
  2. Bali: sta diventando un altro hotspot nomade, in un’isola con una tradizione e una bellezza uniche.
  3. Langkawi: è un posto poco conosciuto dalla comunità nomade ma offre tranquillità, prezzi più economici, ottima connettività, un’isola a misura d’uomo, un arcipelago di isole Unesco Geo Park.

10. Una canzone che hai raccolto (o che ti ha accompagnato) durante un viaggio?

Sicuramente Dre Love – So Far Away. 
Parla del trasferimento in Italia, di essere lo straniero e dover integrarsi in una nazione così distante. Di dover aprire la mente, soprattutto!

11. Se la tua vita fosse un messaggio che dai al mondo, che messaggio sarebbe?

Non ti arrendere, credi in quello che fai, combatti per migliorare e raggiungere i tuoi obiettivi.

12. Sei felice?

Molto e farò tutto quello che posso per esserlo ancora di più.

Alessio Ligabue: nomade digitale ed esperto di servizi Cloud

👨🏻‍💻 Visita il sito web di Alessio Ligabue

📩 Altrimenti puoi scrivergli una mail a info@alessioligabue.it

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