1. Daniela, in due parole: chi sei? Dove ti trovi attualmente e in cosa consiste la tua attività?
Ciao a tutti, sono Daniela De Girolamo, calabrese, 36 anni e vivo in camper da 2 col mio compagno di viaggio a 4 zampe: Spritz. Mi trovo ad Assisi per fare parapendio e sono diretta verso il nord Italia per nuove avventure, ma anche per lavoro.
Ho un blog e dei canali social tramite i quali metto a disposizione la mia esperienza per consigliare chi mi segue o chi vuole affacciarsi in questo nuovo stile di vita. Grazie a chi mi segue e mi supporta, da un annetto monetizzo tramite visualizzazioni di YouTube e Facebook, visite al blog, affiliazioni, sponsor, consulenze e con la vendita di una tessera sconti per camperisti creata da me.
2. Cosa ti ha spinto a diventare nomade digitale e qual è il percorso che ti ha portato fin qui?
Onestamente, quando sono partita non avevo idea di tutto quello che c’era dietro questo mondo virtuale. Semplicemente mi ero prefissata di fare dei lavori stagionali di un paio di mesi, per un paio di volte all’anno e così ho fatto per i primi 12 mesi. Tutto è nato da sé!
La mia pagina Facebook “Mollo tutto e vado a vivere in camper” cresceva molto velocemente in follower, interazioni ed engagement. Da lì ho iniziato a pensarci seriamente, ad informarmi e formarmi e, soprattutto, a crederci!
3. Qual è stato l’ostacolo maggiore che hai dovuto affrontare e come lo hai superato?
Sicuramente l’invidia dei miei “competitor” (uso le virgolette perché per me è un assurdità mettersi in competizione in questo campo). Forse anche un po’ l’ignoranza di chi, da dietro una tastiera, si sentiva di poter scrivere le cose più banali o cattive!
L’ho superato come supero tutte le cose negative che mi possono capitare: cerco di farmele scivolare addosso più possibile.
4. Elenca tre pro e tre contro dell’essere nomade digitale.
PRO
I pro sono sicuramente che posso lavorare se, quando e da dove voglio e con una vista diversa al giorno! Questo mi permette di:
- dare priorità alla mia passione per i viaggi, per il camper e per lo sport (snowboard, kitesurf, sup, trekking, ballare salsa e bachata). E lavorare quando non è possibile praticarli. E non il contrario!
- avere un cane (cosa che tante persone non possono avere per via degli orari di lavoro)!
- non dover programmare mai nulla se non sono io a volerlo fare!
CONTRO
I contro, secondo me, non sono uguali per tutti! Dipende se sei un nomade digitale abbastanza stanziale o meno, se vivi in camper o in casa, se sei single o in coppia! Sicuramente tra quelli che possono essere, per me che vivo in camper da sola, direi:
- ricevere pacchi, fare una lavatrice o fare una visita specialistica. Sono alcune delle attività che non sono più così scontate quando vivi in camper;
- non avere luce e acqua illimitate (anche se dopo un po’ ti ci abitui talmente tanto che non ci fai più caso);
- trovare un compagno di viaggio e di vita!
Non sto cercando niente e nessuno, in quanto sto benissimo da sola e sono anche abbastanza gelosa dei miei spazi, dei miei tempi e del mio camper. Non posso negare però che, sicuramente, trovarmi davanti un uomo col quale continuare questo sogno insieme, mi piacerebbe tanto! Il problema è che quando ti sposti così frequentemente, diventa più complicato conoscere qualcuno.
E anche se lo trovi, cosa ne pensa della tua vita? La vuole condividere? In caso contrario, sarebbe pronto a un rapporto inizialmente a distanza?
5. Cosa significa per te essere nomade digitale? Qual è il tuo stile di vita, la filosofia esistenziale che ti accompagna nel tuo nomadismo?
Sicuramente, insieme allo stile di vita nomade, spesso ci si affianca naturalmente anche uno stile di vita minimalista per quanto riguarda gli oggetti che possiedi (e che devono venire in giro per il mondo con te).
Probabilmente anche dal punto di vista spirituale o filosofico, vuoi o non vuoi, smetti di fare programmi e di pensare al futuro, ti stacchi dal passato e dai suoi ricordi e ti ritrovi inevitabilmente nel QUI E ORA! Io mi ci ero già avvicinata prima di mollare tutto a questa filosofia, ma questa vita, più lenta e più semplice, mi ha aiutata molto nel mio cammino!
6. Pensi che l’essere nomade digitale possa avere un’influenza sulla nostra società?
Penso che sicuramente, nel complesso, ti rende molto meno stressato e di conseguenza più in pace con te stesso e con l’universo.
Me ne guarderei bene dal giudicare chi conduce uno stile di vita “normale”, ma se guardo attentamente le persone che mi circondano, devo dire che trovo più equilibrio e serenità in quelle che hanno la fortuna o la bravura (o entrambe) di essere padroni della loro vita e del loro lavoro… e non il contrario!
7. Qual è il consiglio più prezioso che daresti a chi vuole intraprendere la tua strada o professione?
Sento spesso questa frase: “se solo sapessi come mantenermi lo farei subito”!
Credo che sia davvero difficile, nonostante sarebbe perfetto, trovare una strada alternativa se prima non si decide di mollare la strada che ci dà sicurezza! Credo sia molto più sicuro trovare qualcosa di nuovo, anche se può sembrare paradossale, rischiando e basta. A volte le idee e le occasioni si trovano proprio strada facendo, non stando sul divano cercando di fare calcoli e previsioni!
Prendetevi un anno sabbatico, buttatevi, rischiate! Male che vada ci avete provato e vi sarà rimasta una bellissima esperienza!
8. Hai un aneddoto da raccontarci, magari una piccola disavventura che ti è capitata in viaggio e che successivamente si è dimostrata una grande lezione?
Sicuramente affrontare una pandemia a 3500 km da casa, da sola, in 10 metri quadrati è stata una grossa lezione dalla vita, che mi ha confermato quello che sapevo già: è inutile cercare di controllare sempre tutto, tanto un giorno qualcuno o qualcosa ci manderà all’aria quel tutto. A questo punto saremo almeno artefici della nostra vita finché potremo… e non spettatori!
10. Una canzone che hai raccolto (o che ti ha accompagnato) durante il viaggio
Farà ridere ma rende perfettamente l’idea:
Vivere per lavorare
O lavorare per vivere
Fare soldi per non pensare
Parlare sempre e non ascoltare
Ridere per fare male
Fare pace per bombardare
Partire per poi ritornare
Una vita in vacanza
Una vecchia che balla
Niente nuovo che avanza
Ma tutta la banda che suona e che canta
Per un mondo diverso
Libertà e tempo perso
E nessuno che rompe i coglioni
Nessuno che dice se sbagli sei fuori, sei fuori, sei fuori, sei fuori, sei fuori(Una vita in vacanza – Lo Stato Sociale)
11. Se la tua vita fosse un messaggio che dai al mondo, che messaggio sarebbe?
Non abbiate paura che possa succedere sempre qualcosa mentre siete intenti ad inseguire i vostri sogni. Abbiate paura che, non provandoci neanche, non possa succedervi mai nulla.
12. Sei felice?
Se la felicità è un percorso e questo percorso è fatto di piccole cose e piccoli traguardi… sono fottutamente felice!
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