Sheila Bovo: assistente virtuale

Deve per forza esistere un legame invisibile fra la capacità di offrire supporto alle attività digitali e il talento di prendere in mano la propria vita per aiutarla ad esprimersi secondo la propria attitudine.

Il segreto che Sheila Bovo condivide con noi sta anche qui: avere dato un nome a quel sentirsi limitata ed avergli sfumato intorno quei fastidiosi bordi che se ne stanno lì a rosicchiare quella cosetta chiamata libertà.

Libertà, appunto. Tutto torna qui, che si abbia una, due, tre o decine di case. O luoghi che amiamo chiamare così. Che ci sia il nome sul campanello o un foglio tenuto su da due pezzi di nastro adesivo con scritto “chiamare a voce”. Forse siamo finalmente pronti a mettere da parte quel “casa è dove sta il cuore”, perché ci siamo NOI dove sta il nostro cuore. Come individui, come collettività, come esperienze su due piedi e una valigia.

E sì che non è facile, la libertà forse non dovrebbe neppure esserlo. Ma potremo sempre contare sull’aiuto di chi, come Sheila, ci ricorda quanto lottare per averla sia già il nostro personalissimo nomadismo digitale.
Sheila Bovo: assistente virtuale e nomade digitale

1. Sheila, in due parole: chi sei? Dove ti trovi attualmente e in cosa consiste la tua attività di nomade digitale?

Premetto che parlare di me mi risulta sempre davvero difficile… lo so, è un grosso limite nel mio lavoro ed è un ostacolo che mi prefiggo di superare! Ciò detto, ci provo.

Al momento mi trovo in Italia, causa COVID. Trascorro sempre qualche mese l’anno nella mia città natale, tuttavia non nego che la voglia di ripartire si fa sentire sempre di più e non è facile tenerla a freno. Fino alla diffusione di questa pandemia trascorrevo autunno, inverno e parte della primavera in Thailandia, con base a Chiang Mai.

Per quanto riguarda il lavoro, invece, mi occupo di assistenza virtuale da circa 5 anni. In particolare i servizi che offro sono:

  • assistenza generale per imprenditori online: contatti con fornitori e clienti, gestione email, data entry, ricerche online, verifica ordini e spedizioni, gestione database e archiviazione e tutte le attività quotidiane che il mio cliente ha bisogno di delegare;
  • customer service;
  • community management;
  • amministrazione: emissione e registrazione fatture, contatti con i commercialisti, riconciliazione estratti conto;
  • link building;
  • traduzioni e revisione testi per siti e guest post;
  • correzione bozze di libri.

2. Cosa ti ha spinto a diventare nomade digitale e qual è il percorso che ti ha portato fin qui?

I motivi sono diversi: dall’insofferenza verso la vita da ufficio (orari di lavoro prestabiliti, ferie imposte dall’alto, inutile competizione tra gli impiegati…), al desiderio di lavorare su più fronti senza dovermi limitare a svolgere sempre gli stessi task, fino al richiamo del viaggio.

3. Qual è stato l’ostacolo maggiore che hai dovuto affrontare e come lo hai superato?

Nel mio caso, direi che gli ostacoli sono stati due, ovvero:

  1. la mia ansia di controllo che ha ritardato il momento in cui ho deciso di diventare una nomade digitale full time;
  2. il fatto che nei mesi subito dopo aver fatto il salto faticavo a trovare clienti.
Sheila Bovo: assistente virtuale e nomade digitale

4. Elenca tre pro e tre contro dell’essere nomade digitale. 

PRO:

  1. la libertà di adattare i propri orari lavorativi alle esigenze personali;
  2. l’opportunità di conoscere me stessa strada facendo e “aggiustare il tiro” se lungo il percorso capisco che certe attività o clienti non fanno per me;
  3. ovviamente, la possibilità di viaggiare quando vuoi (COVID permettendo) senza bisogno di interrompere il proprio lavoro.

CONTRO:

  1. la difficoltà di cambiare il proprio mindset da freelance online con tariffe a ora ad imprenditore digitale;
  2. il rischio di non riuscire a porre un limite quotidiano alle ore passate davanti al laptop;
  3. l’instabilità economica.

5. Cosa significa per te essere nomade digitale? Qual è il tuo stile di vita, la filosofia esistenziale che ti accompagna nel tuo nomadismo? 

Per me il significato di “nomade digitale” non è e non deve essere assoluto, altrimenti si perde il suo connotato principale: la libertà. 

Libertà di scegliere come, dove e quando lavorare. Nel mio caso, ad esempio, non significa tanto spostarmi da un paese all’altro ogni mese, quanto piuttosto avere due o più luoghi nel mondo che posso considerare “casa”. E naturalmente aggiungere a questi dei viaggi esplorativi più brevi.

Sheila Bovo: assistente virtuale e nomade digitale

6. Pensi che l’essere nomade digitale possa avere un’influenza sulla nostra società?

Me lo auguro davvero perché a mio parere la diffusione del nomadismo digitale comporterebbe uno shift da un approccio lavorativo basato sulla competizione ad uno più costruttivo e umano basato sulla collaborazione, lo scambio e la crescita.

7. Qual è il consiglio più prezioso che daresti a chi vuole intraprendere la tua strada o professione?

Consiglierei di iniziare a fare pratica il prima possibile, sfruttando il proprio tempo libero e proponendosi sulle piattaforme per freelance online oppure nei gruppi Facebook dedicati al settore di proprio interesse. Anche chi lavora a tempo pieno in un ufficio può iniziare a mettere le basi per una futura professione online gestendo qualche piccolo lavoro o studiando la sera o nei weekend. 

Sheila Bovo: assistente virtuale e nomade digitale

8. Tre città/luoghi che un nomade digitale dovrebbe vedere almeno una volta nella vita e perché.

Darò probabilmente una risposta scontata dato che nominerò i luoghi dove si sono sviluppate le più famose e ampie comunità di nomadi digitali… ma un motivo ci sarà se così è stato, no?

  • Chiang Mai (sono di parte, lo so)
  • Bali
  • Sud America (ma non indico nessun paese nello specifico perché vista la varietà di opzioni in questo caso la scelta sarebbe troppo soggettiva)

9. Una canzone che hai raccolto (o che ti ha accompagnato) durante un viaggio

Sì, Doo doo doo doo ter tamuna canzone reggae thailandese degli anni settanta.

10. Sei felice?

Sì, perché ho imparato che anche i momenti difficili o di sconforto servono a farci capire qualcosa in più di noi stessi e per guidarci verso un cambiamento, che spesso è sinonimo di evoluzione.

Sheila Bovo: assistente virtuale e nomade digitale

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Redazione
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